Siria, Ong accusa Mosca per
i raid aerei: "Almeno 45 vittime tra civili a Latakia"
Tra loro anche donne bambini. Secondo
l'Osservatorio siriano per i diritti umani il bilancio è destinato crescere
L'Osservatorio
siriano per i diritti umani (Ondus) denuncia il "massacro compiuto dai raid
russi" nella regione di Latakia: le vittime, secondo l'Ong basata a Londra, sono
"45 tra morti e feriti, incluse donne e bambini". Il bilancio "è destinato a
crescere a causa dei tanti dispersi sotto le macerie".
Tra le vittime anche un comandante dei ribelli moderati che fanno parte
dell'Esercito libero siriano. L'uomo è stato identificato come il capo di stato
maggiore della Prima divisione costiera, un gruppo armato dell'opposizione che
si ritiene abbia ricevuto armi e rifornimenti dagli Stati Uniti.
La zona colpita dai raid russi è quella montagnosa di Jabal al-Akrad, che
risulta ancora sotto il controllo dei ribelli. L'area è stata teatro di violenti
combattimenti nelle ultime due settimane. L'intervento militare russo in Siria è
iniziato con raid aerei lo scorso 30 settembre, su richiesta del presidente
Bashar al-Assad. L'obiettivo dichiarato era quello di colpire lo Stato Islamico
(Is) e il Fronte al-Nusra, ma l'opposizione ha denunciato che nel mirino dei
raid russi erano anche i ribelli moderati e i civili.