20 ottobre

 

Siria, Ong accusa Mosca per i raid aerei: "Almeno 45 vittime tra civili a Latakia"

Tra loro anche donne bambini. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani il bilancio è destinato crescere

L'Osservatorio siriano per i diritti umani (Ondus) denuncia il "massacro compiuto dai raid russi" nella regione di Latakia: le vittime, secondo l'Ong basata a Londra, sono "45 tra morti e feriti, incluse donne e bambini". Il bilancio "è destinato a crescere a causa dei tanti dispersi sotto le macerie".

Tra le vittime anche un comandante dei ribelli moderati che fanno parte dell'Esercito libero siriano. L'uomo è stato identificato come il capo di stato maggiore della Prima divisione costiera, un gruppo armato dell'opposizione che si ritiene abbia ricevuto armi e rifornimenti dagli Stati Uniti.

La zona colpita dai raid russi è quella montagnosa di Jabal al-Akrad, che risulta ancora sotto il controllo dei ribelli. L'area è stata teatro di violenti combattimenti nelle ultime due settimane. L'intervento militare russo in Siria è iniziato con raid aerei lo scorso 30 settembre, su richiesta del presidente Bashar al-Assad. L'obiettivo dichiarato era quello di colpire lo Stato Islamico (Is) e il Fronte al-Nusra, ma l'opposizione ha denunciato che nel mirino dei raid russi erano anche i ribelli moderati e i civili.

 

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