14 luglio

 

Camorra, blitz contro Casalesi: manette per politici e imprenditori. Richiesta di arresto per deputato Carlo Sarro

Il parlamentare è vicepresidente della commissione Giustizia e membro della commissione parlamentare di inchiesta sulle mafie. L'accusa nei suoi confronti è turbativa d'asta. Il Ros dei carabinieri hanno eseguito in tutto tredici ordinanze, tra cui quelle nei confronti dell'ex sindaco di Caserta Pio Del Gaudio, dell'ex consigliere regionale Angelo Polverino (entrambi Pdl) e dell'ex parlamentare Udeur Tommaso Barbato.

Scacco al clan dei Casalesi. Tredici persone, tra presunti affiliati e fiancheggiatori della fazione Zagaria, sono finite in manette. Tra loro imprenditori, un finanziere e un carabiniere. E soprattutto politici. Come Pio Del Gaudio, ex sindaco di Caserta, Angelo Polverino, ex consigliere regionale (entrambi eletti nel Pdl) e l’ex parlamentare Udeur Tommaso Barbato. Mentre è stata avanzata alla Camera dei Deputati una richiesta di arresti domiciliari nei confronti del deputato Fi-Pdl, Carlo Sarro, 55 anni, vicepresidente della seconda commissione Giustizia e membro della commissione parlamentare di inchiesta sulle mafie. L’accusa è turbativa d’asta.

Le indagini: “Corruzione nei subappalti e finanziamenti illeciti a politici”
Gli arrestati sono indagati a vario titolo per associazione mafiosa, corruzione, intestazione fittizia di beni, turbata libertà degli incanti e finanziamento illecito ai partiti. Sequestrati preventivamente anche conti correnti per un valore di undici milioni di euro. L’operazione dei carabinieri del Ros, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo campano (pm Sirignano, Maresca e Giordano), è estesa alle province di Napoli e Caserta. Le indagini hanno svelato una serie di false denunce per estorsione che venivano presentate da imprenditori locali contro il boss Michele Zagaria per ottenere una ‘rigenerazione’ degli impresari in odore di camorra. Non solo. Il lavoro del Ros ha smascherato un diffuso sistema di corruzione annidato all’interno degli Enti che gestiscono i servizi idrici della Regione Campania. Mazzette che servivano ad aggiudicarsi i subappalti per la riparazione della rete idrica, alcuni dei quali riguardano la Gori, di cui Sarro, in qualità di commissario dell’Ato, era socio di maggioranza. Inoltre sono stati scoperti una serie di finanziamenti illeciti che finivano nelle tasche di esponenti politici locali.

“Spariti dati dalla chiavetta usb di Michele Zagaria”
Ma nelle indagini c’è anche un mistero. Riguarda la scomparsa di alcuni dati contenuti in una chiavetta usb a forma di cuore del boss Michele Zagaria. La chiavetta fu trovata e sequestrata nel bunker nel quale, il 7 dicembre 2011, venne catturato “il re del cemento“. I dati all’interno sarebbero finiti nelle mani di alcuni personaggi vicini al clan.

Sarro: membro della commissione di inchiesta su mafia e difensore del condono edilizio
Per Sarro l’antimafia ha inviato la richiesta di arresto alla Camera. Da avvocato -tra i suoi clienti figura Nicola Cosentino – il vicepresidente della commissione giustizia e membro della commissione di inchiesta sulle mafie ha fatto carriera difendendo clienti accusati di illeciti edilizi e lottizzazioni senza licenza. Da politico si è adoperato in tutti i modi – con disegni di legge ed emendamenti – per fermare le demolizioni delle case abusive. Anche se ha sempre ottenuto risultati modesti. Nel gennaio 2011 l’allora senatore campano ha piazzato nel Milleproroghe un emendamento per far slittare a dicembre l’esecuzione delle sentenze di abbattimento. Nel febbraio 2012, ci prova di nuovo con un emendamento in commissione Affari Costituzionali per far riaprire il condono in Campania. Bocciato. Ma Sarro non demorde. A ottobre dello stesso anno tenta il colpo grosso: un vero e proprio disegno di legge, cofirmato con l’ex ministro della Giustizia di Berlusconi, Francesco Nitto Palma, che però si infrange contro il “no” di Pd, Idv, Lega e Udc e infine viene cancellato dal calendario delle discussioni. Nel 2013 lega il suo nome alla proposta di legge presentata in Parlamento dal 2013, e della quale si è molto discusso, per la sanatoria degli abusi edilizi.

“Soldi a Polverino e Del Gaudio in cambio di promesse di appalti”
Passiamo ad Angelo Polverino, già finito ai domiciliari a gennaio scorso durante un’altra operazione antimafia contro il “sistema Zagaria” che per gli inquirenti aveva monopolizzato gli appalti all’ospedale di caserta grazie a un perverso intreccio tra boss, politici e imprenditori. Per l’accusa, Polverino e il consigliere provinciale di Forza Italia Antonio Magliulo – fedelissimi di Nicola Cosentino – si sarebbero impegnati in prima persona a dare “copertura politica” al “sistema”. Secondo le nuove indagini, Polverino avrebbe ricevuto dall’imprenditore edile Giuseppe Fontana - anche lui finito in manette stamani – 30mila euro per le Regionali del 2010 (fu poi eletto), mentre Del Gaudio avrebbe preso 20mila euro sempre da Fontana per le amministrative del 2011, poi vinte. In cambio Fontana avrebbe ottenuto la promessa di appalti.

Barbato e lo sputo a Palazzo Madama
Tommaso Barbato, ex senatore Udeur, viene ricordato dalle cronache per uno sputo rifilato a Palazzo Madama al collega Nuccio Cusumano. Era il gennaio 2008 e all’annuncio di Cusumano di votare la fiducia a Prodi contro l’indicazione del gruppo Udeur, il capogruppo Barbato prima gli fece le corna, poi gridò “traditore”, “pezzo di merda”, e dopo essersi lanciato verso di lui gli sputò contro per superare il muro dei senatori che lo avevano bloccato.

Ha collaborato Vincenzo Iurillo.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

 

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