
Anno 2016

ALLA CGIL
ESTERI SONO ARRIVATI I PRODOTTI SOLIDALI!
Grande
successo per la nostra iniziativa in favore delle aree colpite
recentemente dal terremoto. I prodotti provenienti dalle suddette
aree, prenotati da iscritti e amici del sindacato, sono arrivati
nella sede della CGIL Esteri, dove si è provveduto al
confezionamento dei cestini natalizi.
La cifra di ben 7.564,58 euro è stata
devoluta al Caseificio di Norcia, all’Azienda Agricola Persiani
Roberto di Colmotino di Cascia e alla Norcineria Renzini di
Montecastelli (PG).
Le aziende da sostenere sono state scelte
per la loro collocazione in località terremotate, con l'intento di
dare un impulso all'economia locale.
Ringraziamo tutte le persone che hanno
partecipato con entusiasmo all'iniziativa.
CGIL Esteri

A NATALE
SOSTENIAMO LE POPOLAZIONI COLPITE DAL TERREMOTO
Quest'anno, in occasione del Natale,
abbiamo deciso di incentrare la nostra iniziativa di solidarietà
sull'acquisto di prodotti provenienti dalle zone recentemente
colpite dal terremoto, in particolare quelle di Norcia e
Castelluccio.
Dopo approfondite ricerche abbiamo
individuato due aziende locali affidabili che ci assicurano la
consegna prima di Natale: la Cooperativa Lenticchia IGP di
Castelluccio di Norcia e l'Azienda Agricola Persiani Roberto
(Caseificio di Norcia).
Vi proponiamo quindi:
LA CACIOTTA DELLA SOLIDARIETA' al
prezzo di 10 euro (1450 grammi) prodotta con il latte
proveniente dalle stalle delle aree terremotate su iniziativa della
Coldiretti con la collaborazione della cooperativa Grifo Latte, che
nonostante la difficoltà ha garantito continuità nel ritiro e nella
trasformazione del latte.
CONFEZIONE NATALIZIA DI LEGUMI al
prezzo di 11 euro contenente:
- lenticchia IGP di Castelluccio (500
grammi)
- roveja macinata per polenta (400 grammi)
- farro perlato (500 grammi)
CESTO NATALIZIO al prezzo di 40 euro
contenente:
- 1 confezione di lenticchia (500 grammi)
- 1 confezione di farro perlato (500 grammi)
- ricotta salata stagionata (600 grammi)
- salsa tartufata (175 grammi)
- 1 salame alta norcineria Renzini (circa 800 grammi)
- zafferano in vasetti da 3 gr. (15 porzioni)
Vi raccomandiamo di farci avere i vostri
ordini via e-mail, tassativamente entro martedì 22 novembre
in modo da avere un lasso di tempo congruo per il ricevimento dei
prodotti e per il confezionamento.
Un grazie di cuore,
La Segreteria CGIL

UNA LETTERA
DALL'OASI DI KIM PER LA CGIL ESTERI
Roma 29 agosto 2016
Prot. 282/2016/pr
Gentilissimi Amici,
in
qualità di Presidente dell’Associazione KIM e membro del gruppo di
amici che l’hanno fondata ormai da 19 anni, non posso che esprimerVi
un sincero e profondo ringraziamento per la sensibilità e la
disponibilità manifestate nei nostri confronti attraverso la
campagna di raccolta fondi organizzata da CGIL Esteri.
Come sempre sarà nostra cura utilizzare
con attenzione e senza sprechi ciò che è frutto di lavoro e di
disponibilità altrui, ritenendo di massimo rispetto che la
generosità raggiunga finalità corrette.
La Vostra cortesia e gentilezza sono il
segno inequivocabile di sensibilità ed attenzione nei confronti di
chi, come i nostri piccoli, ha tanto bisogno di essere sostenuto per
recuperare il diritto alla vita ed alla realizzazione dei propri
sogni. Questa Associazione persegue fra tante difficoltà proprio
questi obiettivi. E tutto ciò è possibile grazie ai tantissimi amici
che la sostengono e che si prendono a cuore le sorti dei bambini.
Una sinergia solida che sola può garantire buoni risultati e per la
quale noi impegniamo risorse professionali, etica comportamentale e
trasparenza.
AugurandoVi di cuore di poter essere
sempre utile a chi ha necessità del Vostro valido appoggio, Saremo
molto lieti se avrete modo di venire a visitare il nostro Centro e
consentire così una migliore reciproca conoscenza.
Cordiali saluti.
Il Presidente
Paolo Cespa

LA
SOLIDARIETA'? E' UNA QUESTIONE DI CALCOLO
Affidarsi alla razionalità e non al
sentimento. Per aiutare meglio chi ha veramente bisogno. Colloquio
con Peter Singer, che spiega la teoria dell’altruismo efficace. Con
idee sorprendenti
di Emanuele Coen
Il volto spaesato di Favour, la bimba di
nove mesi sbarcata sola a Lampedusa dalla Nigeria, dopo aver perso
la madre durante la traversata del Mediterraneo. Il corpo senza vita
del piccolo Aylan sulla spiaggia di Bodrum, in Turchia. E il sorriso
di Richard Gere che abbraccia i senzatetto nella mensa della
Comunità di Sant’Egidio, a Roma. Immagini che commuovono, scaldano
il cuore e suscitano sempre le stesse domande: «Che fare?», «Come
posso dare una mano?».
Per molti la solidarietà nasce da un moto spontaneo dell’anima. Gli
“altruisti efficaci”, invece, prima di fare una donazione e
impegnarsi in un progetto umanitario valutano razionalmente costi e
benefici, l’affidabilità dell’organizzazione a cui si rivolgono, per
essere sicuri che la propria opzione sia la migliore per il maggior
numero di persone. Questione di numeri e cifre, non di emozioni.
Questo pensiero, condiviso da un movimento silenzioso che si
diffonde in tutto il mondo soprattutto tra i millennials, ha come
portabandiera Peter Singer , 69 anni, filosofo e saggista
australiano, docente di Bioetica all’università di Princeton.
Nel 1975 Singer scrisse “Liberazione animale”, diventato un classico
della filosofia, ora esce in Italia il suo nuovo saggio: “La cosa
migliore che tu puoi fare” (Edizioni Sonda), galleria di
testimonianze di persone che applicano questa teoria tutti i giorni.
Per illustrare il concetto di altruismo efficace, il filosofo
australiano ha tenuto una lectio magistralis (in collaborazione con
l'editore Sonda) il 21 giugno (ore 18,30) al teatro Carignano, a
Torino. È l'anteprima dell'edizione 2016 del festival "Torino
Spiritualità" (28 settembre-2 ottobre).
Professor Singer, cos’è l’altruismo efficace?
«È anzitutto una filosofia, secondo cui dovremmo cercare di rendere
migliore il mondo, destinando almeno il 10 per cento del nostro
reddito a questo scopo: l’altruista efficace finanzia solo le
organizzazioni umanitarie in grado di dimostrare con i numeri la
propria affidabilità. Inoltre, è un movimento sociale sempre più
vasto, composto da individui e associazioni dall’Australia
all’Europa, che ha già raccolto milioni di dollari per ridurre
concretamente il numero di morti causati dalla povertà estrema».
Gli italiani hanno riscoperto il valore della solidarietà, più di
32 milioni di persone hanno fatto almeno una donazione nell’ultimo
anno. L’Italia è un Paese “altruista efficace”?
«Donare di più, di per sé, non vuol dire raggiungere obiettivi
importanti. Dipende dal tipo di donazione e dal tipo di
organizzazione a cui gli italiani si rivolgono. Ogni volta che
doniamo, dovremmo chiederci se si tratta del gesto più efficace che
possiamo fare per migliorare il pianeta. In genere le persone non si
fanno troppe domande, spinte dall’emozione o dall’indignazione. E
invece bisogna ascoltare la testa».
Così il ragionamento suona un po’ astratto. Può fare un esempio?
«Certo. Nel 2013, prima di Natale, 20mila persone si sono riunite a
San Francisco per vedere un bambino di 5 anni travestito da “Batkid”
che girava per la città a bordo di una Batmobile con accanto un
attore travestito da Batman. Il piccolo, Miles Scott, malato di
leucemia, era in chemioterapia da tre anni, e alla domanda su quale
fosse il suo più grande desiderio aveva risposto: “Essere Batkid”.
La fondazione Make-A-Wish ha fatto sì che il suo sogno si
realizzasse, sostenendo che il costo medio dell’operazione si
aggirava sui 7.500 dollari: gli altruisti efficaci sanno che la
stessa cifra poteva essere utilizzata per salvare le vite di almeno
tre bambini e forse anche di più. Dal punto di vista etico, salvare
la vita di tre bambini è più corretto che realizzare il desiderio di
uno solo».
Come si fa a riconoscere una organizzazione con i requisiti
giusti?
«È difficile confrontare situazioni molto diverse: alcune
organizzazioni si occupano di fornire zanzariere contro la malaria
al costo di tremila dollari per ogni vita salvata, contro i duemila
dollari spesi per ogni vita salvata da un’associazione che fornisce
assistenza sanitaria ai bambini colpiti da diarrea. E così via.
Alcuni sono più trasparenti di altri, snocciolano dati che aiutano
le persone a orientarsi. L’anno scorso l’organizzazione statunitense
Give Well, che si occupa di valutare le associazioni benefiche, ha
indirizzato 110 milioni di dollari a quelle più efficaci. Finora
GiveWell è stata fondamentale nello sviluppo del nostro movimento».
Nel libro lei critica le Ong che per le proprie campagne
utilizzano foto di bimbi sofferenti. Perché?
«Non amo le immagini che suscitano commiserazione. Può essere
controproducente mostrare bambini che muoiono di fame in Africa,
danno l’idea di una situazione disperata, contro la quale non si può
fare nulla».
L’Europa è dilaniata dal dibattito sull’accoglienza dei migranti.
Qual è il giusto approccio per affrontare questo argomento?
«Il tema è molto spinoso, ma un fatto è certo: accogliere migranti e
profughi in Europa è dispendioso. Applicando i principi
dell’altruismo efficace, sarebbe più opportuno assisterli nei Paesi
di provenienza, quando è possibile. Prendiamo l’esempio di Libano e
Giordania, che ospitano molti più rifugiati siriani di qualsiasi
nazione d’Europa. Bisognerebbe aiutare questi Paesi a riceverli: ci
sarebbero meno migranti costretti ad affrontare il Mediterraneo e
meno morti in mare».
Lei afferma che per fare bene agli altri è necessario guadagnare
molto.
«Una persona ricca, con uno stile di vita sobrio, può destinare a
scopi umanitari molti più soldi di un povero. Mi viene in mente
l’esempio di Matt Wage, un mio ex allievo all’università di
Princeton conosciuto nel 2009. Riuscì a stimare quanto costasse
salvare la vita di uno dei milioni di bambini che ogni anno muoiono
per malattie incurabili. Matt aveva ragionato molto sull’altruismo
efficace, per individuare quale carriera perseguire per fare il
meglio che poteva. Invece di intraprendere la carriera
universitaria, decise di lavorare per una grande società finanziaria
a Wall Street. Guadagnando di più, infatti, sarebbe stato in grado
di donare assai di più del 10 per cento del suo stipendio. Un anno
dopo la laurea, Matt stava già donando una somma a sei cifre,
salvando un centinaio di vite».
La donazione del rene è uno dei capisaldi del movimento
dell’altruismo efficace. Non è un sacrificio troppo grande?
«Il ragionamento è semplice: studi scientifici dimostrano che, dopo
aver donato un rene, c’è una probabilità su 4mila di morire. Se
decidiamo di non farlo, significa che consideriamo la nostra vita 4
mila volte più importante di quella di un estraneo».
Risulta che lei devolve buona parte del suo reddito in
beneficenza. Ma sarebbe pronto a donare un rene?
«Non lo farei, e finora non l’ho fatto. Ma se lo facessi sarei una
persona migliore. Per me è più facile donare una parte del mio
reddito: l’anno scorso ho devoluto il 40 per cento dei miei guadagni
in beneficenza, nell’arco di un paio d’anni conto di arrivare alla
metà. Non siamo tutti uguali, ognuno fa quello che può. Non dobbiamo
sentirci in colpa se non siamo perfetti».
Fonte: L'Espresso

ARREDIAMO UNA
STANZA DELL'OASI DI KIM
Care amiche e cari amici,
la campagna di solidarietà che vi
proponiamo per il 2016 è finalizzata alla raccolta fondi in favore
dell’Associazione KIM Onlus per acquistare l’arredamento completo da
destinare ad una delle stanze di una nuova struttura chiamata l’Oasi
di Kim.
Quest’Associazione da 19 anni opera per
garantire il diritto fondamentale alla salute ospitando nel proprio
Centro di Accoglienza in Via di Villa Troili 46 a Roma bambini
italiani e stranieri gravemente malati, accompagnati da un genitore,
per tutto il tempo della loro ospedalizzazione (ad Oggi ne ha
accolti più di 350).
L’Oasi di Kim, nuovo immobile
prospiciente la Casa di Kim, permetterà di aumentare la capacità
ricettiva per altri bambini in cura presso gli ospedali della nostra
città: Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Policlinico Gemelli,
Policlinico Umberto I, Ospedale San Camillo ed altri. Con le vostreo
donazioni, in particolare, possiamo arredare una stanza composta da:
2 letti singoli (con materasso, lenzuola e cuscino), 2 comodini, 1
piccola scrivania, 2 sedie, 1 armadio a due ante, 1 attaccapanni e 2
abat-jour.
I contributi possono essere versati con
le seguenti modalità:
- direttamente alla Segreteria della CGIL Esteri
- a mezzo assegno intestato alla CGIL Esteri;
- a mezzo bonifico bancario a favore di CGIL Esteri, IBAN
IT72Z0100503379000000012817,
specificando la causale “Stanza Oasi Kim”.
Per ulteriori informazioni potete rivolgervi alla nostra Segreteria
(Int. 06 36913327).
Sicuri della vostra consueta generosità,
ancora una volta…….Grazie!!!


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