CGIL CISL UIL

SILENZIO ASSORDANTE ALLA FARNESINA

Alle seguenti domande:

Ed inoltre :

formulate insistentemente da questi Sindacati , la Farnesina continua a rispondere con un s i l e n z i o t o t a l e.

Dopo quattro mesi dal primo incontro con il Ministro ad interim Silvio Berlusconi, prendiamo atto che il vertice di questa Amministrazione ha deciso di procedere unilateralmente in tutti quei processi che interessano il personale della Farnesina, nonostante avesse dichiarato la più ampia disponibilità al coinvolgimento delle OO.SS. nonché una ferma volontà a trovare soluzioni adeguate ai temi presentati nella piattaforma unitaria.

 

 Tutto ciò non possiamo più tollerarlo. 

 

 

AL PEGGIO NON C’E’ MAI FINE

La decisione di corrispondere l’ISE in euro a decorrere dal 1° gennaio 2003 comporterà gravissimi disagi al personale in servizio all’estero, così riassumibili:

A fronte di tali problematiche, non si comprende il motivo per cui, di tutti i capitoli di bilancio, il passaggio all’euro abbia riguardato il solo cap. 1507 (indennità di servizio all’estero), alla luce anche del fatto che il personale a contratto continuerà ad essere pagato in valuta locale o dollari.

A meno che ciò non si inquadri in un più ampio disegno volto a penalizzare il ruolo del personale MAE.

Una siffatta interpretazione è peraltro suggerita dall’applicazione della recente legge che ha previsto l’assunzione di 350 unità di personale a contratto temporaneo, sul cui numero e modalità di reclutamento non siamo mai stati d’accordo.

La necessità di completare, nel più breve tempo possibile, l’anagrafe degli italiani all’estero è più che comprensibile ma è anche vero che per la sua realizzazione, da più di 15 anni sono state assunte numerose unità di personale a contratto spesso destinate ad altri incarichi. Per questo motivo, siamo convinti che si sarebbe potuto ricorrere, ad esempio, al lavoro interinale. Ciò avrebbe senz’altro garantito un minor costo all’erario ed al contempo evitato l’applicazione di procedure selettive che si riducono ad un mero colloquio, creando aspettative nel personale a contratto assunto.

Non accettiamo che tali assunzioni in massa possano un giorno pregiudicare, attraverso modifiche della norma che regolamenta la posizione giuridica di queste figure professionali, i posti di lavoro presso le sedi estere destinati al personale di ruolo appositamente assunto con regolare concorso pubblico.

Il Ministero degli Esteri annovera infatti comprovate professionalità che non possono essere esautorate da politiche di disinvolta gestione del personale.

In questo senso, lasciano oltremodo perplessi le assunzioni di sette contrattisti (1 B1, 5 B2, 1 B3) presso il Consolato Generale di Toronto, quando la sede ne aveva richiesti solo tre, per di più con una retribuzione di gran lunga superiore alle medie degli stipendi di analoghe categorie di lavoratori in quel Paese.

Denunciamo peraltro che tutte le procedure illustrate, alcune delle quali si riflettono pesantemente sull’organizzazione del lavoro nelle sedi estere, sono avvenute senza il benché minimo coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori.

Roma, 25 giugno 2002

CGIL CISL UIL