Stress
lavoro-correlato
Da più parti ci stanno
giungendo segnalazioni su come gli organici esteri delle AAFF via
via sempre più esigui stiano determinando:
-
assegnazione di
competenze sempre più vaste ai colleghi delle AAFF, sia in
termini qualitativi (profilo unico) che quantitativi;
-
affidamento a
contrattisti locali, con organici in continua crescita, di
funzioni amministrative qualitativamente e quantitativamente
sempre più estese, e quindi sempre minor tempo per le AAFF di
verificarne la correttezza stante l’assunzione di responsabilità
che devono assicurare.
Anche i provvedimenti
disciplinari che negli ultimi tempi stiamo seguendo evidenziano in
massima parte problematiche derivanti da un eccessivo carico di
lavoro su sedi “difficili”, sia per le condizioni ambientali sia per
la mole di lavoro.
Tra i rischi oggetto di valutazione da parte del datore di lavoro,
ai sensi dell’art. 28 del D.lgs 81/2008, vi è anche lo stress
lavoro-correlato.
Cos’è?
“Lo stress legato all’attività lavorativa si manifesta quando le
richieste dell’ambiente di lavoro superano la capacità del
lavoratore di affrontarle, o controllarle. Lo stress non è una
malattia, ma può causare problemi di salute mentale e fisica se si
manifesta con intensità e perdura per qualche tempo” (INAIL)
Lo stress causa disattenzione e di conseguenza errori. Il rimedio
richiede un ulteriore impiego di tempo e risorse.
La valutazione del rischio da stress lavoro-correlato, oltre a
essere un obbligo, è una vera e propria opportunità per le
amministrazioni: sempre più casi dimostrano l’esistenza di una
correlazione tra il benessere dei lavoratori e il risultato delle
amministrazioni.
Cosa fare a scopo
preventivo?
Con la lettera unitaria
allegata abbiamo formalmente chiesto all’Amministrazione ed
al CUG di intervenire e:
-
continueremo ad
insistere affinché il CUG orienti maggiormente le proprie
attività di “verifica sugli esiti delle azioni di promozione del
benessere organizzativo e prevenzione del disagio lavorativo”
verso gli elementi di rischio elencati nella Circolare Ministero
del Lavoro e delle Politiche Sociali del 18/11/2010 (“eventi
sentinella” quali malattie-lamentele-sanzioni, “fattori di
contenuti del lavoro” quali ambiente di lavoro, orario di
lavoro, carichi e ritmi di lavoro, ecc., “Fattori di contesto”
quali conflitti interpersonali, ecc.).
-
chiederemo,
direttamente o tramite il competente RLS, di poter visionare il
DVR per le sedi più “disastrate”, ed in particolare il corretto
aggiornamento del “Modulo 2 - Individuazione dei pericoli
presenti in azienda”.
-
forniremo
supporto, anche tramite il nostro legale, in caso di vostri
specifici dubbi e/o necessità, onde consigliarvi su come meglio
agire.
Cosa potete fare
voi:
-
pretendere sempre
per iscritto l’attribuzione delle funzioni, sia a voi stessi che
ai contrattisti con cui collaborate;
-
in caso di
conferimento di più incarichi che comportino funzioni delicate
(tipo visti, passaporti, contabilità ecc....) ed elevate
responsabilità, consiglieremmo di sperimentare per un
determinato periodo la “fattibilità” degli incarichi (in caso di
sedi “semplici” potrebbero non esserci grossi problemi). Nel
caso in cui verifichiate che effettivamente gli incarichi sono
eccessivi e che materialmente non è possibile portarli a termine
con l’efficienza e la diligenza necessarie, segnalate
formalmente per iscritto (anche via email) al Capo Missione il
problema e chiedete un intervento dello stesso. Questa
segnalazione è importante soprattutto per coloro che sono
assegnati a sedi che presentano un forte rischio immigratorio e
dove la mole di lavoro delle sezioni visti e passaporti è
elevata.
-
segnalare sempre
(prima a voce e poi, previa consultazione con il sindacato, per
iscritto) al Capo Missione eventuali problemi rispetto
all’operato del personale che istruisce le pratiche prima di
sottoporle alla vostra firma.
Roma, 30 gennaio 2018
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