COMUNICATO STAMPA

 

La riforma della Farnesina

 

I proclamati colpi di scena sulla riforma del Ministero e sulla nomina del nuovo Ministro, attesi in occasione della IV Conferenza degli Ambasciatori italiani, ci spingono ad evidenziare il mancato coinvolgimento delle Organizzazioni Sindacali nella predisposizione della riforma.

Potrebbe essere un'occasione perduta non aver utilizzato il patrimonio di conoscenze e competenze di quanti hanno analizzato negli anni i limiti ed i problemi del Ministero e dell'azione italiana all'estero.

Riforma globale o provvedimenti separati? Ad un anno dalla riforma della Farnesina approvata da tutte le forze politiche, il cardine della stessa - "il potenziamento delle Direzioni Geografiche" - non ha ricevuto risorse sufficienti per poter operare pienamente. Perché quindi tanta attenzione al solo settore economico - commerciale?

L'annunciata creazione di un nuovo "rappresentante di nomina governativa" (Addetto di commercio) non rischia di generare confusione di ruoli ed inevitabili difficoltà di ripartizione delle competenze all'estero?

Quali tempi sono previsti per l’armonizzazione delle strutture che saranno accorpate? Quali i meccanismi di "normalizzazione" di funzioni e carriere? Quali risorse umane e finanziarie saranno disponibili per risolvere i problemi che emergeranno dall’accorpamento?

Quelli che precedono sono soltanto alcuni dei quesiti che avremmo posto ed ai quali sarebbe stato opportuno dare risposta durante la fase di preparazione della riforma. Speriamo che l’On. Ministro ed i Suoi esperti possano fornire risposte soddisfacenti.

L’elaborazione maturata dalla Cgil Esteri e dalle altre Organizzazioni Sindacali ci consente di contribuire in modo fattivo alla riforma, sempre che non venga ancora rifiutato il metodo del confronto e della collaborazione.

Infine, una domanda: quale eredità lascia il Ministro Berlusconi, oltre ad un vuoto incolmabile?

Roma, 23 luglio 2002

Per approfondimenti: www.cgil.it/fp.esteri