I sei mesi che cambiarono la Farnesina

 

ovvero

 

sei mesi intensi e divertenti sempre alla ribalta della cronaca

Prologo

 

Avremmo dovuto capirlo sin dal momento della formazione del secondo governo Berlusconi, con quella vorticosa ridda di nomi: Ruggiero, Casini, Fini, Formigoni, Martino, Bottiglione, i soliti tecnici….

 

La vicenda è peggiorata con il fuoco di sbarramento all’esterno ed all’interno del Mae contro l’arrivo di Ruggiero (chi ha dimenticato il dossier sulla sua appartenenza alla massoneria?)

 

Alcuni mesi di calma, poi i dissapori – nati intorno alle tematiche europee - ed infine le dimissioni; dulcis in fundo: l’interim, con una concentrazione di potere pari solo a quella del Presidente Fanfani (che c’entri il fattore altezza?)

 

Non azzardiamo ipotesi sui gruppi di potere e su quanti hanno operato contro Ruggiero (cioè contro la nostra politica estera); vogliamo infatti concentrare la nostra attenzione sulla mitica RIFORMA e, soprattutto, sui tempi e sulle risorse necessarie per la sua attuazione.

 

 

L’Evento

 

Anche se vi sono già state altre Conferenze di Ambasciatori, subito ribattezzate Concilii Farnesino I, II e III, la struttura affronta per la prima volta un tale evento con un approccio del tutto diverso rispetto a quello, sino ad ora di gran lunga preferito, caratterizzato da riservatezza se non addirittura segretezza

 

Se la Conferenza si annuncia come altamente spettacolare, non altrettanto si può dire del contenuto di quello che dovrebbe costituire il tema principale, cioè la RIFORMA.

 

Dobbiamo infatti riconoscere al riguardo che la segretezza e’ stata assoluta.

La prima domanda che sorge spontanea riguarda quindi i veri autori della Magna Opera:

 

 

In questi mesi, nulla è trapelato! Abbiamo avuto 2342 articoli (quasi 15 al giorno!) sui principali organi di informazione italiani ed europei in merito alla vicenda Farnesina / Ministro ma nessuna indicazione precisa sui lavori in corso, ad eccezione di accenni a modelli "esotici", senza alcun contatto con le esigenze effettive delle nostre strutture.

Non sarebbe stata utile anche l’esperienza, oltre che di quanti conoscono bene i corridoi dei Ministeri e del potere, anche di coloro che operano nella vita reale: negli uffici consolari, con i nostri emigranti, al servizio degli operatori economici, i volontari impegnati in prima linea nella vera cooperazione allo sviluppo e tanti altri?

 

 

Presidente o, se preferisce, Cavaliere, ci dica qualcosa di definitivo!!!

 

La nostra azione all’estero è continua ed i concorrenti non attendono…….

Inoltre, va ricordato che il MAE è reduce da una rivoluzione copernicana, che non ha ancora dispiegato tutti i suoi effetti; l’ICE ha subito più riforme negli ultimi dieci anni di quante non ne abbia registrate in tutta la sua esistenza; analoghi provvedimenti di ristrutturazione e riorganizzazione hanno interessato il Ministero delle Attività Produttive, la SIMEST, la SACE, SVILUPPO ITALIA, IPI ed altri organismi.

 

Il nostro sistema Paese, nonostante i Suoi encomiabili sforzi per familiarizzare con Gorge, Vladimir e Tony, deve confrontarsi con alcuni "parametri" che soltanto una costante azione di tutti le strutture e di tutti gli operatori potrà cambiare:

 

 

 

I dettagli, ovvero dello stile diplomatico

 

Al Mae, si sa, abbiamo gusti particolari (on n’y soit qui mal y pense), ed avremmo preferito continuare a lavorare con discrezione, pur vivendo al centro di mille complesse problematiche, che riguardano un po’ (solo un po’?) tutto il Paese: Europa, Nazioni Unite, emigrati, immigrati, imprese all’estero, investimenti stranieri, cooperazione allo sviluppo, turisti.

In ognuno di questi settori vi é la possibilità, meglio, la certezza, di incontrare una buccia di banana (non vi é riferimento all’omonimo cavaliere di Altan):

 

I temi citati riguardano più o meno direttamente la nostra azione ed immagine all’estero (ed in Italia), per le quali, ci consenta, cerchiamo di operare al meglio.

 

Il Suo amore per il mondo dell’informazione ha invece travolto il nostro stile di lavoro, impegnandoci in una defatigante analisi delle indiscrezioni che dal gennaio scorso si sono accumulate, senza soluzione di continuità, nelle rassegne stampa quotidiane.

Alla Farnesina, i più dinamici hanno cominciato ad avviare contatti con i probabili Ministri, con i Ministeri e gli organismi da accorpare, alla ricerca di nuove protezioni e più ampie alleanze, secondo una consolidata tradizione italica, che resiste e si sviluppa anche nei cosmopoliti ed asettici corridoi del Foro Italico. Tutto ciò, occorre confessarlo, ha portato a qualche scompenso nei ritmi di lavoro, cui peraltro si è posto rimedio con la consueta fantasia italiana. Per non far avvertire troppo la mancanza di un Ministro a tempo pieno, si sono infatti moltiplicate le iniziative tecniche, da quelle ad alto contenuto tecnologico del Ministro Stanca a quelle a "presa rapida" dell’On. Urso.

 

Qualche disguido istituzionale ha portato ad inusuali diatribe politico –- diplomatiche (Baccini - Castellaneta) su un organo di stampa noto fiancheggiatore del governo, ma non si può pretendere troppo da una macchina non del tutto sotto controllo….

 

Nel frattempo la nuova legge sull’immigrazione pone problemi di presentazione e spiegazione ai nostri partner, con le sedi diplomatiche e consolari in attesa di ricevere le istruzioni del caso per le imminenti visite dell’on. Bossi nelle aree maggiormente interessate.

 

Per la cooperazione allo sviluppo la rendita assicurata dalla cancellazione del debito consente di ottenere ancora dati statistici non impresentabili, ma anche in questo caso siamo in presenza di una struttura fatiscente e demotivata oltre che di ipotesi di riassetto, di cui peraltro non si conoscono, come al solito, i dettagli.

 

Le tematiche culturali, forse per la presenza di una figura carismatica qual e’ quella dell’on. Baccini, sono state a più riprese al centro dell’attenzione, anche in questo caso con risultati di particolare rilievo. L’impatto all’estero dell’anno tematico lanciato con grande anticipo (quindici giorni!) non ha prodotto ancora tutti i suoi effetti, ma ha già attirato l’attenzione dei media per l’originalità degli argomenti: la cultura quale apertura per l’azione commerciale ed a sostegno delle iniziative di politica estera. La moda ed il design (ci aveva mai pensato qualcuno?), in attesa delle culture regionali e, non potevano mancare, dell’abbacchio e della pizza. Il nuovo che avanza….

 

Nel frattempo gli italiani all’estero voteranno; non sappiamo<ancora con precisione di quanti elettori si tratta ma che importa? Gli uffici consolari continueranno a fissare appuntamenti (Argentina, Brasile) per il 2004 e 2005, che però non hanno molto rilievo mediatico…..

 

 

Epilogo

 

Siamo giunti al gran finale!!!

Ci sarà o non ci sarà l’annuncio per il nuovo Ministro?

 

Che noia i dettagli!!! La Sala Grande alla Farnesina è al completo e tutto é pronto per la grande passerella; qualche Ambasciatore, magari quelli che vengono dalle sedi più lontane ed hanno quindi pagato un più alto prezzo per il biglietto di ingresso (alla Farnesina vi è tale larghezza di fondi che ognuno dei partecipanti paga di tasca propria il biglietto dalla Sede a Roma e ritorno), non troverà posto ma avrà l’opportunità di seguire i lavori (?!) tramite cuffia….

 

E poi? Cadrà o non cadrà il velo che ricopre la tela della grande RIFORMA?

 

L’Amb. Vattani (senior) è diviso tra il desiderio di essere presente al lancio artistico di un capolavoro e la ritrosia a partecipare ad un evento che manda in archivio, prima ancora di una completa attuazione, la riformina che porta il suo nome.

 

I lavori fervono: persino il Presidente Storace ha avuto diritto ad un ruolo, sia pure minore, nella vicenda: la Regione Lazio ha infatti cortesemente messo a disposizione della grande Farnesina alcune palazzine sul viale recentemente inaugurato dall’inedito binomio Berlusconi – Veltroni. Si spera che venga trovata adeguata sistemazione per gli studenti (stranieri, forse addirittura extra-comunitari) dell’ex Casa dello studente.

 

Gli aspiranti Ministri continuano la fase di apprendistato: i politici sfogliano libri di geo-strategia, storia, diritto internazionale, manuali di cerimoniale; i tecnici approfondiscono le conoscenze di materie manageriali, imprenditorialità e, soggetto molto alla moda ma non si sa quanto praticato in realtà, gestione delle risorse umane (= personale). Sono tutti preoccupati per l’interrogazione che, secondo alcuni, servirà per effettuare la scelta finale; alcuni candidati hanno persino chiesto informazioni riservate ai Direttori Generali della Farnesina che sono stati i primi a sperimentare tale trattamento.

 

 

Restano, comunque, i dubbi esistenziali evidenziati di recente dalla stampa:

 

Quale Farnesina?

 

Di fronte ai drammi del mondo è sufficiente il made in italy?

 

La legge sull’immigrazione è davvero quella "Italy’s bad law" cui ha dedicato un’attenta analisi il prestigioso Wall Street Journal ? (qualche giornalista amico di Furio Colombo?)

 

La diplomazia è anche business?

 

Il Presidente non cambierà idea all’ultimo istante, proseguendo nel suo interim?

(recependo i suggerimenti di Ferrara, Diaconale ed altri)

 

E’ vero che la diplomazia non è solo un party ma richiede anche risorse adeguate?

 

Quali rapporti mantenere con il Ministro ombra De Michelis? (il Grande Consigliere un tempo (?) inviso ad Alleanza Nazionale ed alla Lega)

 

L’Europa deve essere leggera o pesante nella politica estera italiana?

 

Come si concilierà il "diplomaticus novus" con i valori antichi?

 

La Farnesina è un peso o un capitale?

 

La riforma sarà una nebulosa o una galassia?

 

Tutto il potere agli Esteri?

 

La Farnesina impari dal Vaticano

 

Gli affari prima di tutto? (si sconsiglia una traduzione letterale in francese)

 

Un unico sportello per vendere l’Italia?

 

Metteteci l’intelligence (anche in questo caso, attenzione alla traduzione)

 

Voto e feluca

 

L’italiano, uno strumento per l’economia

 

Farnesina, in arrivo innovazioni perverse (attenti al pedofilo)

 

Modello canadese? Solo burocrazia

 

Nuova diplomazia per guardare avanti

 

Porte aperte verso l’estero (compresi gli immigrati?)

 

Export e diplomazia

 

Una legge per l’italiano

 

Stop al valzer degli intellettuali (ed i girotondi?)

 

Giù le mani dal commercio estero

 

Il Ministro che verrà

 

Un Ministro di nome……..

 

Alla Farnesina serve il tu(r)bo….