Coordinamento Esteri

 

INCREMENTO F.U.A. E ACCORDO 2002

 

Abbiamo unitariamente chiesto un incontro con il Segretario Generale per conoscere il contenuto del Decreto che dovrebbe dal 2004 aumentare le risorse del FUA attraverso lo storno di una percentuale delle percezioni consolari. Inoltre chiederemo che ci vengano fornite assicurazioni affinché il suddetto finanziamento venga reiterato negli anni. L'incontro è particolarmente importante perché verrà fatta chiarezza sulle risorse economiche sulle quali potremo contare. Un altro punto che verrà sollevato con il Segretario Generale sarà quello di chiarire definitivamente il destino del Centro di Responsabilità n. 1 (Gabinetto del Ministro) e Servizi ad esso collegati (Servizio del Contenzioso Diplomatico).

E' stato riattivato il tavolo negoziale sul FUA per quanto concerne il 2002: è stata prospettata unitariamente all'Amministrazione l'esigenza di concludere l'accordo per il 2002 ricalcando quello sottoscritto nel 2001. Tale scelta è legata al grave ritardo nella conclusione dell'accordo ed alle aspettative del personale che ha lavorato nel corso dell'anno scorso avendo come riferimento l'accordo precedente.

Abbiamo chiesto che il pagamento delle presenze del 2°semestre 2001 avvenga subito anche potenziando il reparto dell'Ufficio Stipendi così come risulta sia avvenuto per quello che si occupa degli stipendi della carriera diplomatica.

 

TRASFERIMENTI E ORGANICI ALL'ESTERO

 

L'ultima lista dei trasferimenti pubblicata prima della fine dell'anno scorso ha suscitato da parte della CGIL forte opposizione manifestata nel corso della riunione tenutasi prima dell'uscita della lista. In particolare abbiamo criticato il fatto che i posti messi in pubblicità non corrispondano all'impegno preso a suo tempo dall'Amministrazione nel Comitato Organici per il raggiungimento, in due o tre liste, delle piante organiche ottimali che lo stesso Comitato aveva predisposto attraverso la mappatura delle sedi estere. Ciò appare evidente, ad esempio, nell'esiguità dei posti pubblicizzati per alcuni profili (C2 Funz. Amm. Cons. e Sociale e B3 Informatici-Cifra e Contabili) che lascia supporre una volontà da parte dell'Amministrazione di una sostituzione, almeno parziale, di queste figure con profili delle posizioni economiche inferiori. Inoltre si può rilevare come numerosi posti dell'area B sono stati congelati anche in relazione all'assunzione (anche se temporanea) di personale a contratto. La conseguenza sarà l'impossibilità per una parte del personale avvicendato di essere assegnato come anche l'impossibilità per parte del personale in servizio a Roma di partire. Nella stessa riunione abbiamo contestato anche alcune job descriptions non corrispondenti alle declaratorie dei profili o la richiesta di lingue particolari che fanno pensare a posti "personalizzati".

In relazione ai tempi delle partenze, anche in considerazione delle notizie che circolavano su possibili slittamenti, ed ai problemi legati al finanziamento dei posti all'estero sul Cap. 1503, CGIL-CISL-UIL hanno sollecitato una riunione congiunta con l'Amministrazione. Nel corso della riunione, che si è svolta il 28 c.m., i Capi dell'Ufficio II e del III della DGPE, hanno sostenuto che i fondi sono sufficienti per garantire tutte le partenze 2003 (suppletiva 2002, ordinaria, eventuali straordinarie e suppletiva) ma che il problema si pone a livello di sostituzioni del personale in servizio nella sede centrale. Per questo motivo l'Amministrazione intende procrastinare le partenze nel corso del primo semestre per ciò che concerne la suppletiva 2002 e nel periodo compreso tra settembre (per coloro che hanno problemi scolastici) e dicembre 2003 per quanto riguarda l'ordinaria.

La scelta di procrastinare le partenze in modo unilaterale è una violazione dell'accordo sottoscritto sulla mobilità (l'accordo prevede infatti che le partenze avvengano tra agosto e settembre). E' altrettanto grave che i trasferimenti vengano procrastinati in funzione di supposte carenze di personale a Roma, in assenza tra l'altro di un definitivo confronto sulla distribuzione del personale e organizzazione del lavoro a Roma come previsto dalla Commissione Paritetica la cui richiesta di convocazione è stata da questo Sindacato più volte sollecitata. Il funzionamento delle sedi ed il completamento dei loro organici nelle sedi estere è sempre stato finora considerato prioritario rispetto alla sede centrale. Ancora una volta questo cambio di prospettiva avviene in maniera unilaterale. Si conferma così la nostra preoccupazione di una volontà di sostituzione progressiva del personale di ruolo all'estero con quello a contratto (peraltro precario), confondendo ruoli e funzioni.

Su entrambi questi aspetti chiederemo immediatamente al Direttore Generale un incontro.

RISCHIO ANTRACE - PREVENZIONE E SICUREZZA

 

A seguito di un episodio verificatosi all'Ufficio Corrieri relativo ad una busta contenete della polvere (ai successivi esami rivelatasi innocua), ed all'esposto degli RLS CGIL ai responsabili dell'Amministrazione, CGIL CISL e UIL hanno chiesto un incontro con il Segretario Generale in merito all'accaduto ed alle misure da adottare per far fronte a possibili situazioni di rischio a Roma ed all'estero.

Nel corso della riunione che ha avuto luogo ieri l'Amministrazione, che era rappresentata ai massimi livelli, ha assicurato che verranno messe in atto misure per garantire maggiore sicurezza per tutto il personale. Per quanto riguarda l'Ufficio Corrieri sarà rivista la procedura per l'apertura di plichi e buste, verranno attuati lavori di adeguamento dei locali ed effettuate indagini epidemiologiche sul personale addetto. Il Capo dell'Ufficio Corrieri ha sottolineato che tutto il reparto è cronicamente sotto organico e che ciò rende quindi difficoltosa l'applicazione delle procedure di sicurezza.

Da parte delle OO.SS. è stata richiesta di una politica di formazione più puntuale e capillare che coinvolga tutti i livelli di responsabilità (dal dirigente fino al lavoratore addetto); analoga attenzione deve essere riservata al personale addetto degli archivi delle sedi estere che al momento appare, in molti casi, operare al di fuori delle procedure di sicurezza e senza le necessarie attrezzature.

Alla luce di quanto sopra e della difficile situazione internazionale riteniamo che sia quanto mai urgente completare le esercitazioni di evacuazione del personale nelle direzioni e servizi dove finora non sono state effettuate.

 

Roma 30 gennaio 2003