INCREMENTO F.U.A.: solo i primi passi

 

Nella scorsa settimana si è tenuto un incontro informativo con la Direzione Generale del Personale in merito al potenziamento delle fonti di finanziamento del Fondo Unico d’Amministrazione.

Il Ministro Marsili ha rappresentato la volontà dell’ Amministrazione di destinare al FUA, (così come recepito dal Decreto interministeriale già firmato dal Min.Frattini ed inoltrato al Min.Tremonti) il 10% dell’incremento degli introiti in materia di visti dovuto alla maggiorazione dei costi di percezione dei visti nazionali di lunga durata ed all’applicazione della normativa Schengen (coercitiva per tutti gli Stati aderenti dal luglio 2004) che prevederà il pagamento di euro 25 al momento della richiesta del visto ed a prescindere dall’ esito procedurale. I dati ipotizzati parlerebbero di un incremento valutabile intorno ad euro 2.000.000.

Da parte nostra è stato evidenziato che tale ottimismo appare viziato, non solo dalla mancata valutazione dell’attuale congiuntura socio-politica, ma anche dall’effetto di possibile decremento delle richieste di visti a seguito dell’introduzione del pagamento preventivo ed incondizionato. Abbiamo inoltre replicato che questo meccanismo, pur rappresentando una interessante innovazione, nel corso del tempo avrebbe portato risultati irrisori poiché l’impossibilità di ritocchi annuali della tabella di percezione, esauriti gli effetti del primo anno di applicazione, non avrebbe consentito gli stessi margini di incremento per gli anni successivi.

Non considerando pertanto sufficiente tale provvedimento in quanto limitato e assolutamente non risolutivo, si è ritenuta indispensabile l’individuazione di ulteriori fonti certe e continuative ed a tale scopo si aprirà urgentemente un tavolo tecnico con il Direttore Generale del Personale.

Il nostro obiettivo è quello di garantire a tutto il personale un trattamento economico, sia pure "accessorio", con carattere di regolarità ed in linea con analogo trattamento riservato al personale di altre amministrazioni.

Ci riserviamo di comunicarvi gli ulteriori aggiornamenti.

 

 

Roma, 7 marzo 2003.