Giulia sei tu, sono io, siamo noi!

Maltrattate, perseguitate, emarginate, stuprate, avvelenate, sfregiate, accoltellate, bruciate e uccise!

Vogliamo vivere, decidere, lavorare, avere figli senza paura, senza nasconderci, senza ricatti, senza dover stare attente per il fatto che siamo donne.

Non basta condannare i colpevoli di femminicidio, ce lo dimostra il numero dei casi in aumento nel 2023.

Vogliamo prevenzione in tutte le scuole per tutte le età: educazione civica al rispetto, ai comportamenti sociali corretti.

La denuncia non può essere l’unica arma di difesa perché è già troppo tardi quando viene presentata e spesso non basta!

La CGIL sarà al Circo Massimo, sabato 25 Novembre a partire dalle ore 14:00, insieme alle associazioni femministe e femminili per la manifestazione nazionale indetta da “NON UNA DI MENO”.

“Una partecipazione, la nostra – lo comunica in una nota la Cgil di Roma e del Lazio – che si unisce alle tante iniziative che nel mese di novembre abbiamo organizzato, insieme alle nostre strutture, nei territori e nei luoghi di lavoro per dare la voce a tutte quelle donne che non sono libere di autodeterminarsi e contro ogni forma di discriminazione, violenza, sfruttamento, disuguaglianza che affondano le proprie radici nella cultura patriarcale. Scendiamo in piazza per affermare che il problema è tutto quello che viene prima delle azioni più efferate e brutali, perché non si può superare la violenza contro le donne se non si abbatte la cultura che la genera, la normalizza e la legittima – continua la nota -. Su questo è fondamentale l’impegno degli uomini, che devono fare i conti con la propria violenza e fragilità, perché sono due elementi strettamente connessi. In vista della manifestazione, davanti la nostra sede di via Buonarroti, appenderemo uno striscione con lo slogan ‘Adesso basta! Il lavoro contro il patriarcato’, perché il lavoro è sia la parte di mondo che rappresentiamo, che l’impegno da mettere in campo per far sì che il nostro Paese, oltre a indignarsi ciclicamente, sia in grado di cambiare”.

 

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