CGIL FP                            CISL FPS                               UIL PA

                                                   Settore Dirigenza                    Dirigenza

 

Al Ministro degli Affari Esteri

Al Ministro della Funzione Pubblica

Al Segretario Generale della Corte dei Conti

Al Presidente dell'ARAN

 

A seguito della chiusura della procedura di concertazione presso il Ministero degli Affari Esteri riguardante il sistema di valutazione del personale dirigenziale e prima della emissione di provvedimenti in materia, si ritiene opportuno informare le SS.LL. di quanto segue per un loro auspicabile intervento.

Il sistema di valutazione dell'attività dei dirigenti in servizio presso il MAE presentato dall'amministrazione come bozza definitiva da tradursi formalmente in provvedimento del Ministro appare carente di condizioni e requisiti per poter essere condivisa ed accettata.

L'anomalia più evidente all'interno del provvedimento presentato è rappresentata dall'introduzione di una doppia valutazione nei confronti dei dirigenti, esercitata da due soggetti diversi, non prevista dal d.Lvo. 286/99.

Infatti il comma 3 dell'art.5 del succitato d.Lvo descrive la procedura per la valutazione ed individua un unico soggetto titolare, seppur diverso, per i dirigenti sia di prima che di seconda fascia che adotta la valutazione, con l'unica eccezione per i dirigenti di seconda fascia di un soggetto proponente e non valutatore nel caso di dipendenza non diretta del dirigente dal dirigente generale.

Ed inoltre il D.Lvo 286/99 dispone, in tema di valutazione dei risultati delle attività svolte dalle amministrazioni pubbliche, di valutare in modo omogeneo  ed uniforme le prestazioni di tutto il personale con qualifica dirigenziale.

Nella bozza di decreto ministeriale,invece, viene elusa tale norma, di carattere generale, nei riguardi dei dirigenti che svolgono le funzioni ed incarichi di natura amministrativa o diplomatica all'estero, privandoli di fatto delle garanzie previste dal precitato d.Lvo 286/99 , né viene menzionata o prevista alcuna forma di valutazione nei confronti di funzionari diplomatici che svolgono la loro attività all'estero o, ricoprendo incarichi dirigenziali, presso l'amministrazione centrale.

Infatti per i dirigenti che svolgono incarichi amministrativi o diplomatici all'estero viene prevista, (art. 2 del d.m.)una modalità di valutazione dei risultati conseguiti basata su una relazione redatta dal capo della rappresentanza diplomatica, non prevista da alcuna norma legislativa o contrattuale, discriminante nei confronti degli altri dirigenti in servizio e,nei contenuti,mortificante per la loro professionalità ed il ruolo svolto.

Tace il D.M sulla valutazione dell'attività dei funzionari diplomatici pur prevista e disciplinata dal D.M. 24/1/2003 e dal D.P.C.M 4/9/2001.

Si ritiene invece che in applicazione della normativa vigente i dirigenti che svolgono attività amministrativa all'estero sono soggetti al sistema di valutazione previsto dal d.Lvo 286/99, mentre per coloro che espletano funzioni diplomatiche e per i funzionari diplomatici all'estero, in tema di valuta­zione,dovrebbe essere menzionato nel corpo del decreto il ri­ferimento al D.P.C.M. 4/9/2001, fatta salva l'applicazione del D.M 24/1/03 per i funzionari diplomatici in servizio presso il MAE.

Per queste organizzazioni sindacali é pertanto necessario ed opportuno operare una revisione del sistema di valutazione proposto, perché in contrasto con norme legislative e contrat­tuali vigenti, anche in considerazione che a tale sistema sono connesse misure premianti quanto afflittive e che la valuta­zione è destinata ad avere, una volta a regime, una sua impor­tanza sia ai fini della attribuzione degli incarichi sia per la determinazione del trattamento economico di risultato.

Roma 14 novembre 2003

 

CGIL FP                            CISL FPS                               UIL PA

                                                  Settore Dirigenza                       Dirigenza


 

NOTA A VERBALE

 

 

A conclusione della fase concertativa le sottoscritte orga­nizzazioni sindacali dichiarano quanto segue.

Il sistema di valutazione dell'attività dei dirigenti in ser­vizio presso il MAE presentato dall'amministrazione come boz­za definitiva da tradursi formalmente in provvedimento del Ministro appare carente di condizioni e requisiti per poter essere condivisa ed accettata.

L'anomalia più evidente all'interno del provvedimento presen­tato è rappresentata dall'introduzione di una doppia valuta­zione nei confronti dei dirigenti, esercitata da due soggetti diversi, non prevista dal d.Lvo. 286/99.

Infatti il comma 3 dell'art.5 del succitato d.Lvo descrive la procedura per la valutazione ed individua un unico soggetto titolare,seppur diverso, per i dirigenti sia di prima che di seconda fascia che adotta la valutazione, con l'unica ecce­zione per i dirigenti di seconda fascia di un soggetto propo­nente e non valutatore nel caso di dipendenza non diretta del dirigente dal dirigente generale.

Ed inoltre il D.Lvo 286/99 dispone, in tema di valutazione dei risultati delle attività svolte dalle amministrazioni pubbliche, di valutare in modo omogeneo ed uniforme le pre­stazioni di tutto il personale con qualifica dirigenziale.

Nella bozza di decreto ministeriale,invece, viene elusa tale norma, di carattere generale, nei riguardi dei dirigenti che svolgono le funzioni ed incarichi di natura amministrativa o diplomatica all'estero, privandoli di fatto delle garanzie previste dal precitato d.Lvo 286/99, né viene menzionata o prevista alcuna forma di valutazione nei confronti di funzio­nari diplomatici che svolgono la loro attività all'estero o, ricoprendo incarichi dirigenziali, presso l'amministrazione centrale.

Infatti per i dirigenti che svolgono incarichi amministrativi o diplomatici all'estero viene prevista (art. 2 del D.M.) una modalità di valutazione dei risultati conseguiti basata su una relazione redatta dal capo della rappresentanza diplo­matica, non prevista da alcuna norma legislativa o contrattua­le, discriminante nei confronti degli altri dirigenti in ser­vizio e nei contenuti mortificante per la loro professionalità ed il ruolo svolto.

Tace il D.M. sulla valutazione dell'attività dei funzionari diplomatici pur prevista e disciplinata dal D.M. 24/1/2003 e dal D.P.C.M. 4/9/2001.

Si ritiene invece che in applicazione della normativa vigente i dirigenti che svolgono attività amministrativa all'estero sono soggetti al sistema di valutazione previsto dal d.Lvo 286/99, mentre per coloro che espletano funzioni diplomatiche e per i funzionari diplomatici all1'estero in tema di valuta­zione,dovrebbe essere menzionato nel corpo del decreto il ri­ferimento al D.P.C.M. 4/9/2001, fatta salva l'applicazione del D.M. 24/1/03 per i funzionari diplomatici in servizio presso il MAE.

.. ................

Per queste organizzazioni sindacali è pertanto necessario ed opportuno operare una revisione del sistema di valutazione proposto, perché in contrasto con norme legislative e contrat­tuali vigenti, anche in considerazione che a tale sistema sono connesse misure premianti quanto afflittive e che la valuta­zione è destinata ad avere una volta a regime,una sua impor­tanza sia ai fini della attribuzione degli incarichi sia per la determinazione del trattamento economico di risultato.

Per tali ragioni, queste OO.SS. hanno ritenuto di interessare sull'argomento direttamente il vertice politico dell'Amministrazione con la lettera che si allega e che si ritiene parte integrante della nota a verbale.

Viene fatta salva ogni libertà di iniziativa e di azione nell­e sedi competenti a tutela dei diritti dei dirigenti del MAE.

Roma 14 novembre 2003

 

 

CGIL FP                            CISL FPS                               UIL PA

                                                Settore Dirigenza                          Dirigenza