FP CGIL - FPS CISL - UIL PA del Ministero degli Affari Esteri sulla conferenza stampa del Vice Ministro On. Danieli sulla carta d’identità
Il Vice Ministro Danieli ha presentato oggi la nuova carta d’identità che gli Uffici consolari saranno tenuti a rilasciare, già dall’inizio del mese di luglio, ai nostri connazionali residenti all’estero. La lodevole iniziativa dovrebbe avvenire senza aggravio di costi o, come si ama dire, “a costo zero” perché per l’erogazione di questo nuovo servizio non è prevista alcuna risorsa aggiuntiva per gli Uffici Consolari che già operano da anni in situazione di emergenza, come già segnalato il 7 giugno scorso da CGIL CISL e UIL del Ministero degli Affari Esteri. Ci chiediamo se i responsabili dell’Amministrazione abbiano fornito al Vice Ministro adeguate informazioni sulla complessità delle procedure: é stato spiegato al Vice Ministro che i Comuni dovranno autorizzare ogni singolo caso, giacché non sembra esserne preoccupato? E’ stato accuratamente informato il Vice Ministro che il programma informatico per le carte identità non “dialoga” con gli altri programmi informatici (AIRE, passaporti) e che ognuno ha una stampante diversa? A differenza di quanto avviene per il rilascio dei passaporti, la tempistica sfuggirà completamente al controllo dei Consolati i quali saranno tenuti ad inviare ai Comuni ed alle Questure comunicazioni cartacee contenenti non meglio identificati “cartellini” stampati in due copie “in carta pesante o cartoncino” per conservarli in un apposito schedario: si tratta di un singolare tuffo nel passato visto che i Consolati hanno ormai da anni solo schedari informatici. Ad aggravare la burocratica procedura gli Uffici Consolari saranno inoltre tenuti ad inviare al Ministero bimestralmente elenchi (cartacei?) riepilogativi “compilati per ordine numerico di tessera” dei connazionali a cui sono state rilasciate le carte d’identità. Da quale personale dovrebbe essere svolto questo lavoro? Distogliendo quello che si occupa di passaporti o di anagrafe o di visti o di assistenza o di cittadinanza? E quali servizi ai connazionali dovranno essere abbandonati? E quali risorse possono essere reperite giacché quelle a disposizione del Ministero degli Esteri, da sempre nettamente inferiori in termini percentuali e di valore assoluto rispetto quelle dei principali partner europei, sono state nelle Finanziarie degli ultimi dieci anni costantemente decurtate? Tutto ciò si tradurrà quindi in una impossibilità di erogare un servizio degno, danneggiando proprio quegli utenti e quelle categorie che nelle intenzioni si vorrebbero favorire. Un’iniziativa che di per sé potrebbe essere utile ed opportuna rischia pertanto non solo di provocare enormi problemi di gestione ma di compromettere addirittura le stesse motivazioni che sembrano ispirarla. Per questi motivi FP CGIL FPS CISL UIL PA del Ministero degli Affari Esteri attueranno tutte le iniziative a tutela dei diritti dei lavoratori e per garantire servizi adeguati agli italiani all’estero, insieme alle organizzazioni rappresentative dei connazionali. Roma, 25 giugno 2007
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