
“Chi non si forma si ferma”...
Questo il nostro slogan della campagna per la formazione
continua al MAECI.
E al MAECI come stiamo con la formazione? I colleghi che partono
per l’estero e quelli che rientrano a Roma sono messi nelle
condizioni di assolvere con la competenza e la preparazione
necessari compiti che sono diventati sempre più complessi?
Purtroppo la risposta dell’Amministrazione al bisogno di
formazione dei suoi dipendenti è largamente deficitaria.
I corsi preposting, spesso ancora in modalità a distanza,
rispondono solo in minima parte alle esigenze dei fortunati
(leggasi coraggiosi) che si accingono a partire per l’estero.
I colleghi che rientrano, vengono proiettati in Uffici dove il
passaggio di competenze è affidato alla buona volontà del
collega di turno. All’estero, alla propria “buona volontà”…
Ecco, la “buona volontà” continua ad essere, nel 2023, l’arma in
più di questa Amministrazione. A questa sono affidati i gruppi
di auto-aiuto (stile alcolisti anonimi) che sono nati sotto la
spinta di qualche collega più intraprendente stanco di attendere
risposte che dal Ministero non arrivavano mai. Ci riferiamo al
gruppo whatsapp dei contabili in giro per il mondo che accoglie
più di 200 membri e che, nel deserto del Ministero, rappresenta
un “porto sicuro” che funziona.
Ma la “buona volontà” può essere sufficiente ad affrontare le
sfide a cui questa Amministrazione è chiamata per i prossimi
anni?
Una sfida imminente è quella rappresentata nell’immissione nei
ruoli di più di 300 giovani colleghi che sono risultati
vincitori del concorso da assistente amministrativo. Ovviamente
salutiamo con grande entusiasmo questa iniezione di gioventù
nell’attempato organico del Ministero. I neo assunti dovranno,
prima o poi, essere assegnati alle Sedi all’estero che li
attendono come la proverbiale manna dal cielo. Non potrebbe
essere questa l’opportunità per pensare ad una formazione che
sia veramente efficace e che permetta di rendere meno duro
l’atterraggio nella realtà dei nostri Uffici all’estero e far
sentire a questi giovani di essere entrati a far parte di
un’Amministrazione pubblica che inizia a formare efficacemente i
propri dipendenti dall’inizio del loro percorso lavorativo?
La CGIL qualche idea ce l’ha e la sostiene da qualche tempo.
Riteniamo che sia venuto il momento di pensare ad una formazione
più pratica e meno teorica, riteniamo che una soluzione potrebbe
essere quella di ideare una sorta di “Consolato virtuale” in cui
i colleghi destinati all’estero possano simulare tutte le
principali attività che fanno parte della quotidianità dei
nostri Consolati (percezioni, emissione di passaporti, atti di
stato civile…).L’evoluzione della digitalizzazione ci mette a
disposizione tanti strumenti che dobbiamo essere in grado di
sfruttare al meglio.
E’ chiaro che tutto questo richiede un investimento di risorse,
umane e in parte economiche, per realizzare questo progetto.
L’Amministrazione è disposta ad investire sul futuro oppure
pensa ancora di vivere il tempo in cui il “timbro tondo” la
faceva da padrone?
25 gennaio 2023

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